lunedì 21 maggio 2012

Sapevi che la percentuale degli adolescenti obesi e’ maggiore dell’area di un ipotetico quadrato?



In Italia sono molti i bambini e gli adolescenti che lamentano un cattivo rapporto con la bilancia. Il riscontro statistico non lascia dubbi: sovrappeso e obesità in età evolutiva non sono certo un fenomeno raro, considerando che nel nostro Paese nel 1999-2000 la percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso (per campione di età compresa tra i 6 e i 17 anni) raggiunge circa il 20%, mentre è pari al 4% la quota degli obesi. Il problema interessa soprattutto la fascia di età 6-13 anni e "predilige" i maschi rispetto alle coetanee del "gentil sesso".

di Alessia Brucato - Maria Chiara Granata - Daniele Micale



L’obesità è uno studio multicentrico internazionale a cui l’Italia ha aderito nel 2001-2002, che ha l’obiettivo di incrementare le conoscenze sulla salute dei giovani (11, 13 e 15 anni), con particolare attenzione a: abitudini alimentari, immagine corporea, attività fisica e tempo libero, comportamenti a rischio, salute e benessere percepito, contesto familiare, gruppo dei pari e ambiente scolastico.
Spesso i genitori si preoccupano quando il bambino mangia poco, raramente quando mangia troppo. Se è vero che una dieta insufficiente può portare a deficit di vario tipo (proteine, calcio, ferro, vitamine ed altri nutrienti essenziali alla crescita), di contro, un introito calorico eccessivo determina, dapprima un sovrappeso del bambino e poi, nella maggior parte dei casi, una manifesta obesità. 
Non dobbiamo dimenticare che un’iperalimentazione nei primi due anni di vita causa un aumento di volume delle cellule; da adulti pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all'obesità ed una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle.
I genitori dovrebbero essere i primi ad accorgersi dell’eccessivo aumento ponderale del bambino e mettere al corrente il pediatra, la persona più indicata in questi casi.
Spesso però il forte appetito, che a volte si traduce in una vera e propria voracità, viene interpretato come un segnale di benessere e si tende ad incentivarlo più che a limitarlo, con l’illusione che gli evidenti chili di troppo possano scomparire con lo sviluppo. Il bambino cicciottello, poi, ispira più simpatia di uno magro, che anzi, tende a preoccupare il genitore. 
Oltre a mangiare troppo, però, il bambino mangia in maniera sregolata, spesso e male. Le tentazioni sono davvero tante, il frigorifero di casa è sempre stracolmo di merendine e snack, i distributori automatici delle scuole invitano a spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di calorie e grassi nascosti. Le bevande gassate, infine, eccessivamente zuccherine, risultano essere un piacere insostituibile, da preferire all’acqua, specie l’estate, dopo una sudata, o in occasione delle “feste” con gli amichetti.

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