giovedì 3 maggio 2012

Il cibo come identità culturale


C come cibo, I come identità culturale. I prodotti tipici siciliani sono stati descritti con ironia e verve e associati a quadri d’autore che ne hanno in qualche modo documentato il loro utilizzo e commercializzazione a partire dal medioevo.
Noi ci siamo soffermati principalmente sugli alimenti tradizionali dei luoghi in cui abitiamo e che sono stati rappresentati in questa cartina della Sicilia riveduta e corretta!
Se avete qualcos’altro da aggiungere, non esitate a farlo!!!

di Ugo Aglieri Rinella – Lauredana Barba – Filippo Di Lucia – Maura Lapi
Piermanuel Majmone – Clelia Randazzo – Lavinia Sardo – Fabrizio Vallelunga


Caccamo
B come buccellato.
Un alimento tipico della tradizione di questo incantevole borgo medievale in provincia di Palermo. Dai locali è comunemente chiamato “dolcino di Natale” poiché è preparato durante le festività di fine anno. Stendete la pasta frolla a forma di semi luna, inserite quindi il ripieno composto da tritato di mandorla e cioccolato oppure di tritato di fichi secchi e uva passa. Talvolta viene spalmato uno spesso strato di glassa, oppure viene ricoperto dallo zucchero a velo. Il dolce va cotto al forno e potete conservarlo anche per diverse settimane magari sottovuoto, rimarrà sempre gustoso e ideale per i vostri freddi pomeriggi invernali.

S come salsiccia.

Pierter Aertsen- Butcher’s Stall, 1551

Tutti i paesi hanno la salsiccia presso le macellerie, direte voi, ma a Caccamo questa è veramente caratteristica e davvero deliziosa. Ogni anno infatti viene organizzata una sagra con degustazioni gratuite presso le macellerie del paese.
Ma come è fatta la salsiccia? E’ un composto di tritato di carne di maiale, sale, pepe e finocchietto, il tutto imprigionato all’ interno di un budello.
E se vi domandate cosa è il finocchietto, scorrete il mouse giù.


P. S. Comunque: se passate da Caccamo, non dimenticatevi di fare una scorta “ri sasizza asciutta”.


                      Christian Beretz – Lo spuntino elegante nel 1717
F come finocchietto
Dal latino Foeniculum vulgare il finocchietto è una pianta erbacea perenne originaria delle regioni mediterranee. In Italia è diffusa particolarmente lungo le zone costiere, dal livello del mare ai 1000 metri.




Termini Imerese
S  come sarda
Guardando questo quadro vi sarete chiesti: saranno forse sarde quelle lì davanti?

Maestro Lombardo- Ultima cena- seconda metà del XIII secolo 


Non ne abbiamo la certezza ma una cosa indubbia è che la Sarda (Sarda Sarda) è un piccolo pesce dalla testa appuntita di colore azzurro metallico e un colore argento sui fianchi ed è diffusa nel mar Mediterraneo e soprattutto nella zona di Termini Imerese.
                                                                                               

Si è soliti trovarla in varie preparazioni culinarie come ad esempio la “bruschetta siciliana”: sarde soffritte, salate, pepate e spolverizzate con peperoncino e finocchietto su una fetta di pane croccante; la pasta con le sarde e finocchietto selvatico e da non dimenticare le sarde a beccafico: sarde lavate e fritte ripiene di un impasto fatto con uova, formaggio, pangrattato, prezzemolo, aglio, sale, pepe, olio e aceto.
Termini Imerese dà la possibilità di gustare questa specialità durante la sagra del Pesce azzurro che si svolge nella metà di agosto. Questa sagra si propone di rivalutare specie di pesci quali appunto le sarde ed altro pesce locale.



Cerda
C come carciofo.

Anonimo- Il gusto, 1635

Gli hanno perfino dedicato una statua in Piazza La Mantia, una delle principali piazze del paese, il  carciofo è il prodotto caratteristico di questo territorio.
Il carciofo è un ortaggio coltivato in tutta Italia ed usato non solo a scopo culinario ma anche a scopo medico.
Se vi piacciono i carciofi potete recarvi a Cerda il 25 Aprile, anniversario della Liberazione del regime fascista, per partecipare alla sagra del carciofo dove potete gustare il carciofo gratuitamente preparato in tantissimi modi: pastellato, saltato in padella con aglio, olio e prezzemolo, bollito con olio o addirittura da sole da assaporare foglia dopo foglia.



Caltavuturo
P come Pleurotus eryngii .


Anonimo- Natura morta con funghi  1690 - 1699

What’s?!? Sicuramente vi sarete chiesti: che cosa si nasconde dietro questo binomio latino?
La risposta è più semplice di quanto crediate: è il fungo ferla tanto amato dai caltavuturesi.
Forse non sapevate che esistono più di 100.000 specie diverse di funghi? A Caltavuturo non li troverete tutti ma vi farete lo stesso una cultura sull’argomento. Non tutti i funghi sono commestibili ma quelli coltivati sono generalmente sicuri. Se poi avete la passione di cercarli nei bei nostri boschi potrete trovare prataioli, spugnole, finferli, tartufi, trombette, galletti e funghi porcini.
Se nella seconda settimana di novembre vi trovate per passare intorno le zone di Caltavuturo non vi perdete la Sagra del fungo dove lo potrete degustare in tutte le sue salse tra degustazioni e visite guidate alla scoperta dei luoghi simbolo del territorio madonita!




Roccapalumba

F come ficodindia. 

Contadino con cesto di fichidindia-Salvo Caramagno, XXI secolo 
  
Forse non tutti di voi conoscerete il ficodindia, avete presente quello strano frutto spinoso pieno di semi all’interno? Ecco quello è il ficodindia e Roccapalumba lo conosce veramente bene visto l’elevata produzione di questo nel suo territorio.
Il Ficodindia  è una pianta appartenente alla vasta famiglia delle cactaceae, proveniente dal Messico ma sviluppatasi in gran parte del Mediterraneo e nelle zone temperate dell’America, dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Questo frutto è molto particolare per la sua capacità di riprodursi anche nei periodi di siccità e inoltre si mostra una pianta di grandi potenzialità a favore dell’agricoltura e dell’alimentazione dei paesi aridi; non per altro, contiene vitamina C, calcio e fosforo.
Nel mese di Ottobre dal 12 al 14, si svolge persino una Sagra dedicata a questo frutto. In questa occasione le vie di Roccapalumba sono invase da migliaia di buongustai, attratti dal gusto e dai colori di questo buffo frutto esotico.                                                                                    
                                                                               



Trabia
 N come nespolo.

Natura Silente con nespola e ciotola-Angelo G. Stenta.  Contemporaneo

E secondo voi esiste una pianta da frutto in grado di maturare durante il periodo invernale quando tutto riposa? Molti risponderanno di no e avranno pure ragione; eccezion fatta per il nespolo.
Il nespolo è un alberello sempreverde che viene dal lontano Giappone, appartiene alla famiglia delle Rosaceae e il suo nome scientifico è Eriobotrya Japonica… perchè? Perché eriobotrya significa “grappolo peloso” alludendo alla pelosità dei fiori e dei frutti immaturi che costituisce una protezione contro il freddo invernale.
In Italia  è diffuso come pianta da frutto solo in determinate zone. In Sicilia questo frutto si trova nelle zone della provincia di Palermo e soprattutto a Trabia, dove ogni anno tra la fine di aprile e i primi di maggio si svolge una sagra dedicata al nespolo. Durante questa manifestazione si esibiscono gruppi folcloristici siciliani mentre alcuni ragazzi del paese sfilano con i costumi tradizionali e certamente non mancano numerosi stend che offrono prodotti tipici locali a base del festeggiato frutto.
Alla fine della manifestazione vengono distribuite nespole fresche perchè tutti assaggiandole possano
 rendersi conto della bontà di questa particolare varietà di nespole.                          




Polizzi Generosa


N come nocciola.

Nocciole del San Zeno di Mantenga-Andrea Mantenga nel 1457/60. 

E’ l’ingrediente dell’alimento più amato da tutti: la nutella! Stiamo parlando della nocciola.
Questo frutto, dal colore verdastro e marroncino, è salutare per i problemi cardiovascolari e contiene vitamina E.
 Ma cosa è commestibile nella nocciola? Ciò che si mangia è proprio il seme interno, di una consistenza croccante che si può consumare sia fresco che secco. È il miglior frutto che si sposa con il cioccolato e, inoltre, è molto ricercato anche l’olio che produce.
Questo tipico prodotto polizzano è protagonista della manifestazione popolare che si svolge annualmente insieme a sfilate di carri ed esibizioni di gruppi folkloristici locali e internazionali. In piazza trinità, centro della festa, vengono ricostruiti angoli di vita paesana del passato. La sagra offre anche incontri culturali, mostre di pittura, convegni, escursioni, degustazioni di piatti locali e distribuzioni gradite di nocciole.


S come sfoglio.
In  polizzano  “ u’ sfuagghiu”...    “ u’ sfuagghiu” ?? Che cosa può essere mai questo sfuagghiu?!
 è una tipica e gustosa torta con ripieno di formaggio fresco, cioccolata, cannella e zucchero.
E’ protagonista anch’essa di una manifestazione di recente istituzione che permette sia ai cittadini locali sia ai numerosi turisti di conoscere e degustare le varietà di questa gustosissima e ipercalorica delizia delle alte Madonie.
Lo sfoglio di Polizzi Generosa è addirittura entrato nel guinness dei primati infatti in occasione della sagra che celebra il tipico dolce polizzano, i pasticceri locali hanno realizzato uno sfoglio lungo dodici metri.


                                                             





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