C come cibo, I come identità culturale. I prodotti tipici
siciliani sono stati descritti con ironia e verve e associati a quadri d’autore
che ne hanno in qualche modo documentato il loro utilizzo e commercializzazione
a partire dal medioevo.
Noi ci siamo soffermati principalmente sugli alimenti
tradizionali dei luoghi in cui abitiamo e che sono stati rappresentati in
questa cartina della Sicilia riveduta e corretta!
Se avete qualcos’altro da aggiungere, non esitate a farlo!!!
di Ugo Aglieri Rinella – Lauredana Barba – Filippo Di Lucia – Maura Lapi
Piermanuel Majmone – Clelia
Randazzo – Lavinia Sardo – Fabrizio Vallelunga
Caccamo
B come buccellato.
Un alimento tipico della tradizione di questo incantevole
borgo medievale in provincia di Palermo. Dai locali è comunemente chiamato
“dolcino di Natale” poiché è preparato durante le festività di fine anno.
Stendete la pasta frolla a forma di semi luna, inserite quindi il ripieno
composto da tritato di mandorla e cioccolato oppure di tritato di fichi secchi
e uva passa. Talvolta viene spalmato uno spesso strato di glassa, oppure viene
ricoperto dallo zucchero a velo. Il dolce va cotto al forno e potete
conservarlo anche per diverse settimane magari sottovuoto, rimarrà sempre
gustoso e ideale per i vostri freddi pomeriggi invernali.
S come salsiccia.
Pierter Aertsen- Butcher’s Stall, 1551 |
Tutti i paesi hanno la salsiccia presso le macellerie,
direte voi, ma a Caccamo questa è veramente caratteristica e davvero deliziosa.
Ogni anno infatti viene organizzata una sagra con degustazioni gratuite presso
le macellerie del paese.
Ma come è fatta la salsiccia? E’ un composto di tritato di
carne di maiale, sale, pepe e finocchietto, il tutto imprigionato all’ interno
di un budello.
E se vi domandate cosa è il finocchietto, scorrete il mouse giù.
E se vi domandate cosa è il finocchietto, scorrete il mouse giù.
P. S.
Comunque: se passate da Caccamo, non dimenticatevi di fare una scorta “ri sasizza asciutta”.
Christian Beretz – Lo spuntino elegante nel 1717
F come finocchietto
Dal latino Foeniculum
vulgare il finocchietto è una pianta erbacea perenne originaria delle
regioni mediterranee. In Italia è diffusa particolarmente lungo le zone
costiere, dal livello del mare ai 1000 metri.
Termini Imerese
S come
sarda
Guardando questo quadro vi sarete chiesti:
saranno forse sarde quelle lì
davanti?
Maestro Lombardo- Ultima cena- seconda metà del XIII secolo |
Non ne abbiamo la certezza ma una cosa indubbia è che la Sarda (Sarda Sarda) è un
piccolo pesce dalla testa appuntita di colore azzurro metallico e un colore
argento sui fianchi ed è diffusa nel mar Mediterraneo e soprattutto nella zona
di Termini Imerese.
Si è soliti trovarla in varie preparazioni culinarie come ad
esempio la “bruschetta siciliana”:
sarde soffritte, salate, pepate e spolverizzate con peperoncino e finocchietto
su una fetta di pane croccante; la pasta
con le sarde e finocchietto selvatico e da non dimenticare le sarde a beccafico: sarde lavate e fritte
ripiene di un impasto fatto con uova, formaggio, pangrattato, prezzemolo,
aglio, sale, pepe, olio e aceto.
Termini Imerese dà la possibilità di gustare questa
specialità durante la sagra del Pesce azzurro che si svolge nella metà di agosto. Questa sagra si propone di rivalutare specie di pesci quali appunto le
sarde ed altro pesce locale.
Cerda
C come carciofo.
Anonimo- Il gusto, 1635 |
Gli hanno perfino dedicato una statua in Piazza La Mantia , una delle
principali piazze del paese, il carciofo è il prodotto caratteristico di
questo territorio.
Il carciofo è un ortaggio coltivato in tutta Italia ed usato
non solo a scopo culinario ma anche a scopo medico.
Se vi piacciono i carciofi potete recarvi a Cerda il 25
Aprile, anniversario della Liberazione del regime fascista, per partecipare
alla sagra del carciofo dove potete
gustare il carciofo gratuitamente preparato in tantissimi modi: pastellato,
saltato in padella con aglio, olio e prezzemolo, bollito con olio o addirittura
da sole da assaporare foglia dopo foglia.
Caltavuturo
P come Pleurotus eryngii .
Anonimo- Natura morta con funghi 1690 - 1699 |
What’s?!? Sicuramente vi sarete chiesti: che cosa si
nasconde dietro questo binomio latino?
La risposta è più semplice di quanto crediate: è il fungo ferla tanto amato dai
caltavuturesi.
Forse non sapevate che esistono più di 100.000 specie diverse
di funghi? A Caltavuturo non li troverete tutti ma vi farete lo stesso una
cultura sull’argomento. Non tutti i funghi sono commestibili ma quelli
coltivati sono generalmente sicuri. Se poi avete la passione di cercarli nei
bei nostri boschi potrete trovare prataioli, spugnole, finferli, tartufi,
trombette, galletti e funghi porcini.
Se nella seconda settimana di novembre vi trovate per
passare intorno le zone di Caltavuturo non vi perdete la Sagra del fungo dove lo potrete degustare in
tutte le sue salse tra degustazioni e visite guidate
alla scoperta dei luoghi simbolo del territorio madonita!
Roccapalumba
F come ficodindia.
Contadino con cesto di fichidindia-Salvo Caramagno, XXI secolo |
Forse non tutti di voi conoscerete il ficodindia, avete
presente quello strano frutto spinoso pieno di semi all’interno? Ecco quello è
il ficodindia e Roccapalumba lo conosce veramente bene visto l’elevata
produzione di questo nel suo territorio.
Il Ficodindia è una
pianta appartenente alla vasta famiglia delle cactaceae, proveniente dal
Messico ma sviluppatasi in gran parte del Mediterraneo e nelle zone temperate
dell’America, dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Questo frutto è molto
particolare per la sua capacità di riprodursi anche nei periodi di siccità e
inoltre si mostra una pianta di grandi potenzialità a favore dell’agricoltura e
dell’alimentazione dei paesi aridi; non per altro, contiene vitamina C, calcio
e fosforo.
Nel mese di Ottobre dal 12 al 14, si svolge persino una
Sagra dedicata a questo frutto. In questa occasione le vie di Roccapalumba sono
invase da migliaia di buongustai, attratti dal gusto e dai colori di questo
buffo frutto esotico.
Trabia
N
come nespolo.
Natura Silente con nespola e ciotola-Angelo G. Stenta. Contemporaneo
|
E secondo voi esiste una pianta da frutto in grado di
maturare durante il periodo invernale quando tutto riposa? Molti risponderanno
di no e avranno pure ragione; eccezion fatta per il nespolo.
Il nespolo è un alberello
sempreverde che viene dal lontano Giappone, appartiene alla famiglia delle Rosaceae e il suo nome scientifico è Eriobotrya Japonica… perchè? Perché eriobotrya significa “grappolo peloso”
alludendo alla pelosità dei fiori e dei frutti immaturi che costituisce una
protezione contro il freddo invernale.
In Italia è diffuso
come pianta da frutto solo in determinate zone. In Sicilia questo frutto si
trova nelle zone della provincia di Palermo e soprattutto a Trabia, dove ogni
anno tra la fine di aprile e i primi di maggio si svolge una sagra dedicata al
nespolo. Durante questa manifestazione si esibiscono gruppi folcloristici
siciliani mentre alcuni ragazzi del paese sfilano con i costumi tradizionali e
certamente non mancano numerosi stend che offrono prodotti tipici locali a base
del festeggiato frutto.
Alla fine della
manifestazione vengono distribuite nespole fresche perchè tutti assaggiandole
possano
rendersi conto della bontà di questa particolare varietà di nespole.
Polizzi Generosa
N come nocciola.
Nocciole del San Zeno di Mantenga-Andrea Mantenga nel 1457/60. |
E’ l’ingrediente dell’alimento più amato da tutti: la
nutella! Stiamo parlando della nocciola.
Questo frutto, dal colore verdastro e marroncino, è salutare
per i problemi cardiovascolari e contiene vitamina E.
Ma cosa è
commestibile nella nocciola? Ciò che si mangia è proprio il seme interno, di
una consistenza croccante che si può consumare sia fresco che secco. È il
miglior frutto che si sposa con il cioccolato e, inoltre, è molto ricercato
anche l’olio che produce.
Questo tipico prodotto polizzano è protagonista della
manifestazione popolare che si svolge annualmente insieme a sfilate di carri ed
esibizioni di gruppi folkloristici locali e internazionali. In piazza trinità,
centro della festa, vengono ricostruiti angoli di vita paesana del passato. La
sagra offre anche incontri culturali, mostre di pittura, convegni, escursioni,
degustazioni di piatti locali e distribuzioni gradite di nocciole.
S come sfoglio.
In polizzano “ u’ sfuagghiu”... “ u’
sfuagghiu” ?? Che cosa può essere mai questo sfuagghiu?!
è una tipica e
gustosa torta con ripieno di formaggio fresco, cioccolata, cannella e zucchero.
E’ protagonista anch’essa di una manifestazione di recente
istituzione che permette sia ai cittadini locali sia ai numerosi turisti di
conoscere e degustare le varietà di questa gustosissima e ipercalorica delizia
delle alte Madonie.
Lo sfoglio di Polizzi Generosa è
addirittura entrato nel guinness dei primati infatti in occasione della sagra
che celebra il tipico dolce polizzano, i pasticceri locali hanno realizzato uno
sfoglio lungo dodici metri.
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